Foto storica chiesa di Valli

Situato al confine nord/ovest della provincia di Vicenza, Valli del Pasubio è totalmente immersa nella catena montuosa delle Piccole Dolomiti. I gruppi del Sengio Alto e del Monte Pasubio, montagna sacra all’Italia, sono la corona di questo meraviglioso borgo montano prealpino, che si colloca in testa alla Val Leogra, la valle che scende verso Schio.

 La storia di Valli è segnata fortemente dalla cultura cimbra: nel Medioevo infatti coloni tedeschi, i cimbri a punto, scesero in Italia, e si insediarono anche a Valli del Pasubio. Di ciò rimane traccia nei toponomi locali, fortemente caratterizzati dalla radice tedesca. Testimonianze di preti provenienti dalla attuale Baviera si hanno già a partire dal 1300. Nel corso del 1900 Valli ha infine assunto la sua denominazione attuale, quando invece prima si chiamava “Valli dei Signori”.

 

Nella storia, Valli del Pasubio è stata a lungo un paese di frontiera per le varie realtà nazionali che si sono succedute. Fino all’Ottocento il confine tra la Serenissima Repubblica Veneta e l’impero Asburgico passava anche per il Passo Pian delle Fugazze, come dimostrato dai numerosi cippi di confine ancora scopribili dagli appassionati che camminano oggi in quella zona.

 

foto storica panorama di Valli
foto storica dell'hotel Dolomiti

Durante la Prima Guerra Mondiale poi il paesello fu ancora frontiera: al di là ecco ancora l’impero Austro-Ungarico, mentre Valli era già stata accorpata al Regno d’Italia. Sin dal 24 maggio 1915 qui si combattè duramente. Soldati italiani ed austro-ungarici diedero la vita in migliaia per le rispettive bandiere, fino all’armistizio del 1918. Valli, ed in particolare il massiccio del Monte Pasubio, furono teatro di scontri ininterrottamente per 54 mesi. Pasubio che divenne un baluardo di resistenza, teatro di eroiche imprese dei fanti ed alpini italiani, che riuscirono sempre a contenere la spinta dei valorosi soldati del Kaiser. Testimone di quei terribili quattro anni di sacrificio umano è ancora oggi il Sacello Ossario del Pasubio sul Colle Bellavista, uno dei quattro sacelli della provincia di Vicenza assieme a quelli di Tonezza, Asiago e Grappa, che conserva i resti di più di 5mila soldati italiani ed austro-ungarici. Ancora oggi la parte sommitale del Pasubio è zona sacra.

Novecento che fu un secolo di forti migrazioni per i vallensi. La povertà e le conseguenze dei conflitti mondiali colpirono duramente gli abitanti di Valli, per secoli abituati a vivere sostanzialmente di agricoltura e del piccolo commercio. Con il boom industriale del secolo scorso, in migliaia partirono per tutto il mondo. Comunità italiane con i discendenti dei vallensi esistono oggi in Australia, Brasile, Argentina, Belgio, Stati Uniti. A ricordare la vocazione migratoria del paese c’è il monumento al migrante in centro.

 

Foto storica dell'hotel alpino di Staro
foto storica della stazione automobili di Valli

Il paese è diviso in diversi quartieri. I più importanti sono quelli di Staro, Sant’Antonio, San Sebastiano, Cavrega, Malunga, Savena, Prà. E’ attraversato dalla SP46 che collega la pianura vicentina con il passo Pian delle Fugazze. La chiesa madre, con la meravigliosa scalinata di fronte, è ottocentesca, ed è dedicata alla Vergine Maria, patrona del paese. Piccoli scrigni di montana religiosità sono anche le chiese di Staro, Sant’Antonio, San Carlo, Santa Gertrude, San Rocco, San Sebastiano.

Valli è oggi un ridente paese di montagna, dove la vita ancora si svolge in simbiosi con l’incedere della natura e dei ritmi atavici dell’esistenza. Un paese dalla morfologia tipica dell’arco alpino italiano: esteso per oltre 50 chilometri quadrati, la popolazione è sparsa in oltre 120 contrade. Un numero impressionante di piccoli, talvolta minuscoli, centri abitativi rurali. Una peculiarità geografica e antropologica straordinaria, scopribile anche attraverso i numerosi bed&breakfast presenti sul territorio, spesso realizzati su antiche case di contrada restaurate e riadattate.

 

foto storica di S.Antonio del Pasubio
Foto storica della via principale di Valli

Sempre più persone si recano di anno in anno a Valli per scoprirne le bellezze paesaggistiche, offerte soprattutto dalla catena montuosa del Sengio Alto, coi monti Cornetto, Baffelan e Tre Apostoli, e del Pasubio, che non ha bisogno di presentazioni. Decine i sentieri che percorrono queste montagne di straordinaria bellezza, così come centinaia sono le vie di roccia aperte su queste vette tanto amate dagli alpinisti. Di grande bellezza anche il ponte a corde dedicato all’Avis, un’originale installazione architettonica lunga 110 metri ed alta 40, che permette di godere uno straordinario panorama su tutta la Val Leogra, ai piedi del Sengio Alto.

Tipiche del paese sono le acque minerali, imbottigliate da Norda, Fonte Margherita, Fonte Alba, che fanno di Valli uno dei pochissimi comuni della regione Veneto ad ospitare siti d’imbottigliamento acque. Importanti per Valli sono anche i prodotti locali. Il più noto è indubbiamente la sopressa, insaccato prodotto da diversi artigiani locali secondo le regole previste dalla denominazione d’origine controllata. Sopressa alla quale è dedicata anche la principale sagra paesana, forte di una storia di oltre 50 anni.
Valli del Pasubio, Il luogo ideale per riappacificarsi con se stessi e cercare tranquillità.

Foto storica della centrale idroelettrica lanificio Cazzola
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PER INFORMAZIONI : Biblioteca comunale

Telefono:  0445/630495
 
 

Orario mattinaLunedì dalle ore 8.30 alle ore 12.30

Orario pomeriggioMartedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì dalle ore 14.30 alle ore 18.30

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